I. Berlin in compagnia della moglie. Fonte immagine Wikipedia

Irving Berlin il “Re del Ragtime”, autore di Musical e compositore di canzoni di successo

Uno dei pochi autori a lavorare con successo in tutti i tre poli dell’industria americana, Tin Pan Alley, Broadway e Hollywood fu senza dubbio Berlin.

Vero nome Israel Baline, di chiara origine ebrea, Irving Berlin nacque in Siberia nel 1888 e venne portato in America dai genitori per sfuggire alle persecuzioni antisemite del regime sovietico dell’epoca. La famiglia era molto povera ed egli passò l’infanzia nei quartieri più degradati di New York, dove imparò il linguaggio della strada e fu costretto fin da piccolo a guadagnarsi da vivere come cameriere-cantante nel locali equivoci.

Berlin fu fra gli artisti, molti di origine ebraica, che sarebbero diventati miti indiscussi del genere, ma che in principio bussavano di porta in porta per vendere la propria musica, proprio nelle strade di Tin Pan Alley sperando di riuscire a proporre brani originali agli editori del tempo.

«La ragione del [predominio musicale ebraico] non ha nulla a che vedere con un preteso talento naturale. Nel primo Novecento il territorio della canzone popolare americana era pressoché vergine. Conquistarlo significava impadronirsi di una nicchia privilegiata della fantasia dell’americano medio. A una classe emarginata come quella dei figli dei giovani emigrati ebrei, si offriva una scorciatoia verso l’affermazione sociale. Più o meno inconsapevolmente essi ne approfittarono, erano certamente i più attrezzati a farlo, perché la musica li aveva accompagnati fin dalla prima infanzia.» CAMERINO, C’era una volta Broadway, p. 105

Anche Berlin colse questa opportunità. La sua incapacità di scrivere e leggere musica in un certo senso gli fu d’aiuto, perché gli permise di far emergere un substrato di istinti e spontaneità e di comporre per sola voce, donando così alle sue melodie un’incredibile semplicità che le rendeva originali e immediate. Come egli stesso sottolineò in una delle sue prime canzoni: “Play a simple melody”, cioè il segreto è suonare una melodia semplice e immediata. E di queste melodie Berlin ne scrisse molte anche per le Ziegfeld Follies tra cui la citata canzone A Pretty Gir Is Like A Melody (la melodia è come una bella ragazza) che ne divenne un inno celebrativo.

Il ragtime

La sua lunghissima carriera iniziò proprio sfruttando le nuove sonorità del ragtime, grazie alla straordinaria capacità di incanalare la musica nera e renderla assolutamente appetibile al pubblico bianco. Il nuovo stile sincopato gli portò molta fortuna, ricordiamo ad esempio il suo brano più rappresentativo Alexander’s Ragtime Band del 1911, che in poche settimane lo fece diventare il musicista più popolare degli Stati Uniti. Questo brano venne inteso dalla critica come un segno palese della mutazione antropologica dell’America, un passo verso la degradazione dei costumi, ma Berlin non aveva certo propositi sovversivi, desiderava solamente esprimere la vitalità del nuovo mondo, il procedere insieme verso un futuro comune, semplicemente in modo più originale rispetto ad altre nobili composizioni.

In quel periodo scoppiò quindi la moda del ragtime al punto che i compositori di Tin Pan Alley sfornavano canzoni continuamente, non riuscendo comunque a soddisfare la richiesta degli editori.

«Ragtime significa letteralmente “tempo a pezzi”, con riferimento al carattere sincopato di quel tipo di musica. Gli autentici rag, derivano dai balli dei neri americani del Sud, si devono principalmente a W. Scott Joplin, che compose anche un’opera rag: Treemonisha. Ma il termine indica anche un’epoca della storia americana e di una città. L’epoca è il decennio dai primi anni del Novecento alla prima guerra mondiale.» CAMERINO, C’era una volta Broadway, p. 53

Nel 1913 venne accolto trionfalmente all’Hippodrome di Londra come “il Re del Ragtime” e l’anno seguente gli fu commissionato il primo musical sincopato di Broadway Watch Your Step, una ragtime opera che gli permise di scherzare spaziando dalla musica classica al nuovo genere, parodiando in stile ragtime alcune famose arie operistiche.

Come ricorda il Dizionario del Musical di G. Bonsignori, si trattava di un’ingenua commedia pensata come veicolo promozionale per la coppia di ballerini Vernon & Irene Castle, che all’epoca totalizzò ben 175 repliche. La semplice trama, incentrata su un concorso per trovare la persona che non si era mai innamorata per tutta la vita, era solo un pretesto per legare tra loro gli eccezionali numeri coreografici e le ritmate canzoni di Berlin. Tra le quali spicca la hit Play A Simple Melody.

Fu un successo e Irving Berlin ebbe il primato di aver scritto la prima score di genere ragtime.

Irving Berlin nell’Età del Jazz

Nel decennio che fu chiamato “Età del Jazz”, Berlin mirò più a consolidare la propria posizione di produttore che non quella di songwriter, forse per mancanza di creatività, forse perché si sentiva scavalcato dai tempi. Ma la sua vena artistica non era certo terminata.

Dopo aver perso tutto nel crollo di Wall Street del 1929, tornò alle scene dedicandosi al cinema sonoro creando, come vedremo, delle perfette combinazioni per la coppia di ballerini Astaire-Rogers e, negli anni successivi, dimostrò di possedere un’insospettabile linfa musicale corposa e matura, che venne alla luce nel suo romanzo in musical più famoso Annie Get Your Gun.

Le sue canzoni non avevano una cifra stilistica uniforme, come molti hanno tentato di dimostrare negli anni, poiché Berlin era una uomo che viveva profondamente gli avvenimenti del suo tempo, immedesimandosi e mutando di conseguenza. Ricordiamo che i suoi brani sono stati il simbolo della diffusione della musica su larga scala: il primo film sonoro della storia, The Jazz Singer (1927) fece conoscere al mondo la sua Blues Skies.

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