Il Musical in Italia: una rinnovata stagione del musical italiano e gli sviluppi fino agli anni 2000

Dalla fine degli anni ’70, il genere commedia musicale non presentò più alcuna evoluzione: si chiuse in una nicchia sempre più ristretta di affezionati rimanendo uguale a se stessa, non accolse più nuovi temi e nuove impostazioni moderne, di conseguenza non fu più considerata uno specchio della società ma un fenomeno ormai passato.

Gli anni della satira sociale di Aggiungi un posto a tavola sembravano lontani, le nuove produzioni si indirizzavano prevalentemente al teatro di intrattenimento, o al revival di successi passati, oppure alla glorificazione di qualche personaggio comico con one man show privi di particolari messaggi o contenuti sociali.

Anche quanto in tutto il mondo trionfa il musical a partitura continua, fra l’altro di origine europea, in Italia si continuano a produrre solo occasionalmente commedie musicali, meglio definite commedie con musica.

In questa forma di spettacolo predominano testi di argomento leggero, lieto fine obbligatorio, e saltuariamente l’interruzione dei dialoghi con qualche canzone che quasi mai aggiunge spessore all’azione o ai personaggi. La score potrebbe tranquillamente essere rimossa senza arrecare nessun danno alla vicenda e, nella maggior parte dei casi, risulta lontana dal gusto musicale moderno.

Il pubblico giovane si allontana ben presto dai teatri poiché non riconosce più in quelli una rappresentazione della propria cultura. Le platee sono sostenute da nostalgici che non contribuiscono allo svecchiamento del genere. Gli anni ’80 sono probabilmente il periodo più difficile per il teatro musicale italiano.

La Compagnia della Rancia: nuova energia al musical

Proprio in questo clima stagnante e in questa apparente impossibilità di recupero del genere, nacque La Compagnia della Rancia a Tolentino, sotto la guida del regista Saverio Marconi. Marconi si propose una sorta di missione culturale: allestire i più famosi musical americani completamente tradotti in italiano ed esportarli di città in città per portare il musical nella provincia italiana.

Il pubblico apprezzò e permise alla compagnia di collezionare un successo dopo l’altro, rendendo disponibili alle platee italiane spettacoli di cui fino ad allora avevano solamente sentito parlare, per ovvie ragioni di lingua e lontananza: per citarne alcuni La piccola bottega degli orrori, A Chorus Line, La Cage Aux Folles, West Side Story, Cabaret, Dolci vizi al foro, Cantando sotto la pioggia, fino ai più recenti Sette spose per sette fratelli con Tosca e Raffaele Paganini e A Qualcuno piace caldo con Rossana Casale, Alessandro Gasmann e Gian Marco Tognazzi, Pinocchio con Manuel Frattini, e l’ultimo grande successo High School Musical-Lo spettacolo.

Il “fenomeno” High School Musical è stato planetario: nella versione televisiva è stato seguito da 250 milioni di spettatori; 6 canzoni su 12 hanno ottenuto il disco d’oro, e l’uscita, per la prima volta nelle sale cinematografiche, di High School Musical 3 – Senior Year, il terzo capitolo della serie distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures Italia, è stata accolto da un entusiasmo senza precedenti.

High School Musical-Lo spettacolo de La Compagnia della Rancia è la prima produzione ufficiale di un musical Disney mai rappresentata in Italia, sintomo di un cambiamento forte e di un riconoscimento del nostro paese da un punto di vista del teatro musicale.

Ben presto arrivarono anche alcune produzioni originali e altri grandi classici. Con la società di produzione di cui Saverio Marconi è direttore artistico insieme a Silvio Testi, vengono prodotti Grease, sfruttando la fama televisiva dell’interprete principale Lorella Cuccarini che portò ad un riavvicinamento del pubblico giovane al teatro musicale, Hello, Dolly! con Loretta Goggi, Dance! ispirato al carnevale di Venezia e Molto rumore per nulla in cui il fascino sofisticato della danza neoclassica e la potenza espressiva del rock si contendono la scena in giochi di contrasto.

La Compagnia della Rancia è la prima a guidare e a credere nella rinascita del teatro musicale italiano e sceglie la strada della traduzione integrale dello spettacolo.

La compagnia de Teatro della Munizione di Messina

Il rinnovato interesse del pubblico verso questo genere porta alla nascita anche di altre compagnie. La compagnia de Teatro della Munizione di Messina è un esempio curioso e fertile che ha deciso di seguire una filosofia diversa: solo produzioni in lingua originale e allestimenti il più possibili fedeli all’originale. Con questa missione vennero messi in scena veri e propri capolavori mai visti in Italia: nel 1995 Jesus Christ Superstar, conosciuto dagli italiani solamente tramite la versione cinematografica, nel 1996 Evita e nel 1998 Tommy e successivamente un adattamento di My Fair Lady.

Nel 2000, in occasione del Giubileo, venne riallestito Jesus Christ Superstar con un cast d’eccezione che vide troneggiare Carl Anderson, indimenticabile Giuda della versione cinematografica, e Amii Stewart nel ruolo di Maddalena, entrambi interpreti internazionali che diedero all’allestimento un respiro decisamente diverso. Per la prima volta si videro artisti internazionali in un musical di produzione italiana, il che fece intendere un forte cambiamento nel circuito.

Il Musical itinerante e la mancanza del long running show in Italia

Nel frattempo molte altre compagnie e molti altri autori si sono cimentati in questo genere e molte produzioni internazionali anche in lingua originali sono state ospitate in Italia. Il musical che ha spopolato tra gli adolescenti e non nelle scorse stagioni High School Musical ha visto infatti il cast originale in tournee nel nostro paese, e successivamente anche il famosissimo Cats.

Chiaramente in Italia non c’è quella tradizione americana e inglese definita long running show, ovvero la permanenza di alcuni spettacoli anche per vent’anni consecutivi.

In Italia la tendenza della compagnia è quella di andare dal pubblico e non il pubblico che va dallo spettacolo. Questo alle volte può costituire un problema: pensiamo ad esempio alle produzioni webberiane dove il teatro viene ricostruito a misura di musical.

Questo in Italia non è possibile perché lo spettacolo è itinerante ed è impensabile stravolgere la struttura ogni qual volta si allestisca una spettacolo. La maggior parte dei teatri italiani con sale grandi, lunghe, e palchi non vastissimi, presenta una situazione non adatta agli allestimenti di Broadway o del West End che richiedono l’esatto contrario: sale raccolte e non troppo grandi, con una buona visibilità da ogni punto, un palco enorme e profondo per le scenografie, le macchine da scena e il flusso del cast.

La situazione negli ultimi anni fortunatamente è cambiata, molte città si stanno adeguando con strutture idonee alle diverse rappresentazioni. Un esempio fra tutte è Milano dove nel 2003 è stato inaugurato il Teatro della Luna (oggi Teatro Repower). Costruito appositamente per il musical Pinocchio della Compagnia della Rancia, è un teatro pensato per ospitare grandi produzioni di musical e spettacoli dal vivo con un palco di grandi dimensioni.

Il teatro musicale italiano sta affrontando il cambiamento supportato da un nutrito pubblico interessato. Che si tratti di produzioni amatoriali o di produzioni milionarie, negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio ritorno di interesse verso il genere. Nuovi laboratori e scuole di formazione si sono imposte per promuovere il genere e i talenti che vi ruotano intorno. Anche internet e i siti dedicati al genere musical hanno permesso questa diffusione culturale.

Manuel Frattini: intervista ad una stella del musical

Manuel Frattini è stato fra i più importanti interpreti del Musical in Italia. Lo abbiamo incontrato nel lontano 2008 a teatro durante una tappa del musical Peter Pan. In un’intervista ci ha raccontato la sua passione per il teatro musicale, il canto, il ballo e la recitazione.